Entra nella mia stanza, saprò
come accoglierti. Sempre. A piedi nudi e poco altro addosso, raggomitolata mentre
ti ascolto, con tutta la tranquillità del mondo a fare da afrodisiaco, con ogni
parte del mio essere, per scoprire solo ciò che vorrai lasciarmi vedere di te. O
quando entrambi siamo pronti per la nostra giornata di lavoro, quasi di
fretta, per un fugace saluto che ci lascerà addosso il segno per tutta la
giornata. Quando hai una voglia improvvisa, di parole, di gesti, di avermi. Entra nella mia stanza, saprò
come accoglierti, sempre, anche quando non saprai che dire, ti sorriderò, non
penserò ad altro che a farti sorridere, prima di desiderarti.
Tutte quelle che ho lasciato, nel
tempo, affiorare dal fondo di me, cui ho dato voce senza ritegno. Lasciale accoppiare
con le tue, con dolcezza o apparente violenza, con un pizzico di lentezza o con la foga della voglia improvvisa … nessuna regola, solamente io, e te.
Guardarmi in viso, sarebbe l’ultimo pezzetto del puzzle, quello senza il quale, il desiderio resta incompleto ...